E' più o meno da quando ne ho consapevolezza che mi chiedo cosa voglio fare da grande... e che mi maledico per non averne idea.
Così grande mi ci sono ritrovata, e non è passato giorno che non mi sia fatta una sega mentale su questo argomento.
E comunque non ne sono venuta a capo.
Nel frattempo, però, sono stata bravissima a rovinarmi l'esistenza. A complicarmela. Così da lasciarmi, forse, meno scelte possibili.
Ero scappata da un lavoro che detestavo, molto ben pagato, perchè dopo 8 anni dovevo assolutamente cambiare vita.
Il mio timore più grande era dover tornare sui miei passi cornuta e mazziata.
E puntualmente così è stato. Sono tornata a fare lo stesso lavoro, tra l'altro nella prima azienda che me lo ha fatto conoscere ed odiare... solo che con il 20% di soldi IN MENO e un contratto di sostituzione maternità.
Adesso ho un figlio.
Se prima avevo le idee confuse e mille paure....non ve lo sto manco a dire adesso cosa passo...
Tra 3, 4 mesi al massimo non avrò più manco il mio odiato lavoro.
E non mi sono costruita un'alternativa.
Ma continuo a soffrire ogni giorno perchè vivo in un mondo assurdo.
Sto alla finestra a guardare tutta questa gente che si ammazza, che corre, che immola la propria intera esistenza per un lavoro di merda in un' azienda il cui unico scopo è far ingrossare ancora di più le tasche di un numero sempre più ristretto di personaggi. Profitti, profitti, profitti, tanti, tantissimi... talmente tanti che sono inutili, fini se stessi... Mentre chi ci lavora dentro viene sfruttato come uno schiavo, viene trattato come una macchina x fare soldi, viene spolpato e poi scaricato quando non serve più perchè c'è qualcuno che si può spolpare a un minor costo...
Rapporti ipocriti, gente incazzata tutto il giorno, gente che sposa una causa che non è la propria. Che è convinta di tenerci da morire al proprio lavoro, che gli piaccia davvero. Che senza non potrebbe vivere.
Gente che non pensa a quanto siano ridicole le palestre nelle quali vanno poi a sfogarsi perchè la loro vita è una merda. Che pagano fior di soldi per potersi distrarre qualche ora da una vita senza senso.
Anzichè andare a correre all'aperto, in quel pò di finta natura che ci è rimasta, pagano per correre su un tapis rulant.
E via a seguire...
A nessuno gliene frega niente di nessuno, tutti sono pieni di certezze.
Io, ancora una volta, mi sento una disadattata. Un pesce fuor d'acqua.
Quella sbagliata, perchè alla fine gli altri sta vita in qualche modo se la godono. Avranno ideali piccoli e meschini, ma , Dio! quanto sono più sereni di me. Che mi rompo il cervello, che ho bisogno degli antidepressivi, che piango ogni volta che devo lasciare mio figlio 10 ore al nido pensando a quanto sia assurdo fare dei figli per poi essere costretti a farli crescere da qualcun altro....Che se mi sforzo di ricordare un periodo felice della mia vita, non so se ne ho mai avuto uno.
Da sempre, per sempre...questo senso di non-senso.
Questa sensazione che ogni senso sarebbe comunque inutile.
Io che oggi trovo che l'unica cosa che mi darebbe un senso sarebbe poter stare tutto il giorno abbracciata accoccolata a mio figlio, a ridere e gioire dei suoi cambiamenti...
Io che non so come uscirne...da tutto questo ma soprattutto da me stessa.
Io che affogo nella solitudine.
Io che temo di diventare seriamente pazza prima dei 50.
Io, che ogni volta che mi illudo di aver trovato un interesse, uno scopo, rido di me perché non mi resta vivo più di una manciata di minuti... Ma dove voglio andare???
Che ne sarà di me?
Che ne sarà del mio bambino?
Chi ci aiuterà?
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