Oggi, stamattina, ho ricevuto una notizia terribile.
Un amico di mio fratello, che conoscevo bene anche io, e la sua compagna hanno perso la loro piccola Giulia a 8 giorni dalla nascita.
Una bimba sanissima, nata di 3,6 kg....Una complicazione durante il parto, alla piccola è mancato ossigeno... Appena nata è stata intubata e portata in T.I.N. dove è rimasta attaccata ai tubicini per 8 lunghi e brevissimi giorni, durante i quali non ha mai aperto gli occhi...
E poi si è spenta...
Piccolo Angelo, piccola Creatura d'Amore immenso....
A te, ai tuoi genitori, e a tutti quelli a cui capitano queste disgrazie si rivolge il mio pensiero e il mio pianto...
Un dolore infinito, inimmaginabile... Una vita appena nata immediatamente stroncata...
Non è giusto. Non è accettabile. Non è consolabile.
Dovesse succedere una cosa del genere al mio amore, mi butterei dalla finestra un secondo dopo.
Non voglio vivere senza di lui, non potrei più sopportare di respirare mentre lui non respira più.
Giulia, Angelo Divino....
Vivrai per sempre nel cuore della tua mamma e del tuo papà...
Mamma Part Time
croci e delizie di una (abbastanza) giovane mamma single
lunedì 20 ottobre 2014
domenica 14 settembre 2014
Fare la Pace
Fare pace con me stessa.
Forse è arrivato il momento di capire che il mio primo compito, il mio primo progetto, adesso deve diventare questo.
E tutto il resto deve aspettare.
I progetti mancati, i sogni che non si trovano. L'urgenza di scappare da qui.
Il senso di fallimento continuo.
La rabbia, soprattutto.
La rabbia verso tutto e tutti, verso me stessa in primis.
Accettare. Accettarsi. Perdonare.
Che paroloni.
Come sempre vorrei qualcuno avesse scritto un manuale.
Faccio sempre così io: quando qualcosa non mi torna, quando non so da dove partire, quando ho bisogno di mettere ordine in testa, quando semplicemente non mi fido di me stessa...io cerco un libro. Un saggio. Un manuale. Un romanzo. Qualcuno che abbia scritto qualcosa sull'argomento. Questo bisogno di razionalizzare, di trovare punti di riferimento esterni a me.
A volte fa sorridere. Che poi tanto lo so che su ogni argomento è stato scritto tutto e il contrario di tutto, che la maggior parte sono cazzate. Un altro modo per fare soldi da parte di una casa editrice e basta. Però il bisogno della carta stampata, di vedere nero su bianco un concetto SCRITTO DA QUALCUN ALTRO fuori da me...non mi passa.
Sono sopraffatta da mille pensieri, da mille dolori. In questo momento quello più urgente, naturalmente, il lavoro. Tra un paio di mesi o poco più terminerà il mio contratto di sostituzione maternità. La società per la quale lavoro, per la quale ho lavorato per prima dopo la laurea e dove sono tornata di recente, esternalizza tutta una serie di funzioni "di staff" a una società indiana...
Funzioni coinvolte: esattamente le uniche in cui avevo una speranza di poter essere ricollocata dopo il rientro della mia collega. Speranze terminate.
Ma tanto questo lavoro io lo odio, l'ho sempre odiato.
Si ma adesso ho un figlio.
E sono single.
Nessun secondo stipendio su cui poter contare per mantenere una casa e una vita, per quanto modesta. Per poter mantenere mio figlio, farlo crescere, dargli un futuro.
Solo le mie mani, le mie spalle, a mia testa. Che sta andando a puttane. E, Dio! non posso permettermi nemmeno questo.
Non posso mollare l'osso.
Una soluzione la devo trovare.
Prima di tutto con me stessa.
Devo trovare il modo di smetterla di tormentarmi, di accusarmi, di biasimarmi, di arrovellarmi il cervello in elucubrazioni che non portano da nessuna parte, di vedermi finita, disperata.
Devo smetterla di schifare ogni opzione possibile, di ripetermi che tutto è inutile, o vano, o poco interessante, che niente vale la pena di essere vissuto.
Devo tirarmi fuori da questa palta nella quale indugio dall'età di 20 anni.
Volevo fare downshifting e mi maledico ogni giorno per non essere riuscita a realizzarlo.
Ma forse devo fermarmi e pensare... il downshifting deve essere un mezzo per raggiungere altri sogni, non un fine. Non è una meta ma uno strumento.
E downshifting io lo faccio già, da anni.
Migliorabile, come tutto. Ma in fondo, non è già in downshifting la mia vita?
Non ho forse già deciso dentro di me che non me ne frega un cazzo della vita di latta e lustrini che fino a qualche anno fa ci avevano insegnato fosse l'unica possibile, l'unica da inseguire? Non ho forse capito che a me fare carriera in una multinazionale non solo non interessa, ma mi fa addirittura schifo? Che i miei valori sono altri? Che la felicità me la da molto di più mio figlio di due anni che impara a parlare, che corre felice su un prato... e non certo una runione in un ufficio di cristallo con 10 deficienti pieni di sè intorno a un tavolo?
Non sono forse già appassionata a temi come l'autoproduzione, la sostenibilità... nei limiti di quello che una vita come la mia consente?
La risposta è SI.
Quello che manca, semmai, è trovare un'occupazione, un lavoro che mi dia da campare ma che sia in armonia con i miei valori, i miei principi.
In coerenza.
Perchè io purtroppo non riesco a fare pace con me stessa se x mantenere me e mio figlio devo trovarmi un lavoro a 3 ore di trasporti da casa mia, 10 ore di computer per far ingrassare le tasche di chi i soldi non sa più dove metterli e non li usa per alcuno scopo nobile....
Non posso combattere il sistema capitalistico, non è nelle mie possibilità.
Non posso cambiare l'umanità intera e quello che è diventata.
Amica mia saggia, hai ragione tu: devo trovare altri sogni e spezzettarli in sogni più piccoli.
E nel frattempo continuare questo lavoro costante, mai finito, mai compiuto del tutto su me stessa.
Imparare ad Accettare.
A Perdonare.
Ad amare la vita, e me stessa, nonostante tutto.
Amica mia saggia, sei una persona speciale. Di quelle che mi piacerebbe avere vicino fisicamente ogni giorno.
Egoisticamente.
Perchè di persone come te non se ne trova spesso in giro...
Voglio copiare una simpatica abitudine: scrivere almeno 3 pensieri positivi al giorno.
Oggi uno dei tre sarai sicuramente tu.
Forse è arrivato il momento di capire che il mio primo compito, il mio primo progetto, adesso deve diventare questo.
E tutto il resto deve aspettare.
I progetti mancati, i sogni che non si trovano. L'urgenza di scappare da qui.
Il senso di fallimento continuo.
La rabbia, soprattutto.
La rabbia verso tutto e tutti, verso me stessa in primis.
Accettare. Accettarsi. Perdonare.
Che paroloni.
Come sempre vorrei qualcuno avesse scritto un manuale.
Faccio sempre così io: quando qualcosa non mi torna, quando non so da dove partire, quando ho bisogno di mettere ordine in testa, quando semplicemente non mi fido di me stessa...io cerco un libro. Un saggio. Un manuale. Un romanzo. Qualcuno che abbia scritto qualcosa sull'argomento. Questo bisogno di razionalizzare, di trovare punti di riferimento esterni a me.
A volte fa sorridere. Che poi tanto lo so che su ogni argomento è stato scritto tutto e il contrario di tutto, che la maggior parte sono cazzate. Un altro modo per fare soldi da parte di una casa editrice e basta. Però il bisogno della carta stampata, di vedere nero su bianco un concetto SCRITTO DA QUALCUN ALTRO fuori da me...non mi passa.
Sono sopraffatta da mille pensieri, da mille dolori. In questo momento quello più urgente, naturalmente, il lavoro. Tra un paio di mesi o poco più terminerà il mio contratto di sostituzione maternità. La società per la quale lavoro, per la quale ho lavorato per prima dopo la laurea e dove sono tornata di recente, esternalizza tutta una serie di funzioni "di staff" a una società indiana...
Funzioni coinvolte: esattamente le uniche in cui avevo una speranza di poter essere ricollocata dopo il rientro della mia collega. Speranze terminate.
Ma tanto questo lavoro io lo odio, l'ho sempre odiato.
Si ma adesso ho un figlio.
E sono single.
Nessun secondo stipendio su cui poter contare per mantenere una casa e una vita, per quanto modesta. Per poter mantenere mio figlio, farlo crescere, dargli un futuro.
Solo le mie mani, le mie spalle, a mia testa. Che sta andando a puttane. E, Dio! non posso permettermi nemmeno questo.
Non posso mollare l'osso.
Una soluzione la devo trovare.
Prima di tutto con me stessa.
Devo trovare il modo di smetterla di tormentarmi, di accusarmi, di biasimarmi, di arrovellarmi il cervello in elucubrazioni che non portano da nessuna parte, di vedermi finita, disperata.
Devo smetterla di schifare ogni opzione possibile, di ripetermi che tutto è inutile, o vano, o poco interessante, che niente vale la pena di essere vissuto.
Devo tirarmi fuori da questa palta nella quale indugio dall'età di 20 anni.
Volevo fare downshifting e mi maledico ogni giorno per non essere riuscita a realizzarlo.
Ma forse devo fermarmi e pensare... il downshifting deve essere un mezzo per raggiungere altri sogni, non un fine. Non è una meta ma uno strumento.
E downshifting io lo faccio già, da anni.
Migliorabile, come tutto. Ma in fondo, non è già in downshifting la mia vita?
Non ho forse già deciso dentro di me che non me ne frega un cazzo della vita di latta e lustrini che fino a qualche anno fa ci avevano insegnato fosse l'unica possibile, l'unica da inseguire? Non ho forse capito che a me fare carriera in una multinazionale non solo non interessa, ma mi fa addirittura schifo? Che i miei valori sono altri? Che la felicità me la da molto di più mio figlio di due anni che impara a parlare, che corre felice su un prato... e non certo una runione in un ufficio di cristallo con 10 deficienti pieni di sè intorno a un tavolo?
Non sono forse già appassionata a temi come l'autoproduzione, la sostenibilità... nei limiti di quello che una vita come la mia consente?
La risposta è SI.
Quello che manca, semmai, è trovare un'occupazione, un lavoro che mi dia da campare ma che sia in armonia con i miei valori, i miei principi.
In coerenza.
Perchè io purtroppo non riesco a fare pace con me stessa se x mantenere me e mio figlio devo trovarmi un lavoro a 3 ore di trasporti da casa mia, 10 ore di computer per far ingrassare le tasche di chi i soldi non sa più dove metterli e non li usa per alcuno scopo nobile....
Non posso combattere il sistema capitalistico, non è nelle mie possibilità.
Non posso cambiare l'umanità intera e quello che è diventata.
Amica mia saggia, hai ragione tu: devo trovare altri sogni e spezzettarli in sogni più piccoli.
E nel frattempo continuare questo lavoro costante, mai finito, mai compiuto del tutto su me stessa.
Imparare ad Accettare.
A Perdonare.
Ad amare la vita, e me stessa, nonostante tutto.
Amica mia saggia, sei una persona speciale. Di quelle che mi piacerebbe avere vicino fisicamente ogni giorno.
Egoisticamente.
Perchè di persone come te non se ne trova spesso in giro...
Voglio copiare una simpatica abitudine: scrivere almeno 3 pensieri positivi al giorno.
Oggi uno dei tre sarai sicuramente tu.
venerdì 12 settembre 2014
Sempre peggio
E' più o meno da quando ne ho consapevolezza che mi chiedo cosa voglio fare da grande... e che mi maledico per non averne idea.
Così grande mi ci sono ritrovata, e non è passato giorno che non mi sia fatta una sega mentale su questo argomento.
E comunque non ne sono venuta a capo.
Nel frattempo, però, sono stata bravissima a rovinarmi l'esistenza. A complicarmela. Così da lasciarmi, forse, meno scelte possibili.
Ero scappata da un lavoro che detestavo, molto ben pagato, perchè dopo 8 anni dovevo assolutamente cambiare vita.
Il mio timore più grande era dover tornare sui miei passi cornuta e mazziata.
E puntualmente così è stato. Sono tornata a fare lo stesso lavoro, tra l'altro nella prima azienda che me lo ha fatto conoscere ed odiare... solo che con il 20% di soldi IN MENO e un contratto di sostituzione maternità.
Adesso ho un figlio.
Se prima avevo le idee confuse e mille paure....non ve lo sto manco a dire adesso cosa passo...
Tra 3, 4 mesi al massimo non avrò più manco il mio odiato lavoro.
E non mi sono costruita un'alternativa.
Ma continuo a soffrire ogni giorno perchè vivo in un mondo assurdo.
Sto alla finestra a guardare tutta questa gente che si ammazza, che corre, che immola la propria intera esistenza per un lavoro di merda in un' azienda il cui unico scopo è far ingrossare ancora di più le tasche di un numero sempre più ristretto di personaggi. Profitti, profitti, profitti, tanti, tantissimi... talmente tanti che sono inutili, fini se stessi... Mentre chi ci lavora dentro viene sfruttato come uno schiavo, viene trattato come una macchina x fare soldi, viene spolpato e poi scaricato quando non serve più perchè c'è qualcuno che si può spolpare a un minor costo...
Rapporti ipocriti, gente incazzata tutto il giorno, gente che sposa una causa che non è la propria. Che è convinta di tenerci da morire al proprio lavoro, che gli piaccia davvero. Che senza non potrebbe vivere.
Gente che non pensa a quanto siano ridicole le palestre nelle quali vanno poi a sfogarsi perchè la loro vita è una merda. Che pagano fior di soldi per potersi distrarre qualche ora da una vita senza senso.
Anzichè andare a correre all'aperto, in quel pò di finta natura che ci è rimasta, pagano per correre su un tapis rulant.
E via a seguire...
A nessuno gliene frega niente di nessuno, tutti sono pieni di certezze.
Io, ancora una volta, mi sento una disadattata. Un pesce fuor d'acqua.
Quella sbagliata, perchè alla fine gli altri sta vita in qualche modo se la godono. Avranno ideali piccoli e meschini, ma , Dio! quanto sono più sereni di me. Che mi rompo il cervello, che ho bisogno degli antidepressivi, che piango ogni volta che devo lasciare mio figlio 10 ore al nido pensando a quanto sia assurdo fare dei figli per poi essere costretti a farli crescere da qualcun altro....Che se mi sforzo di ricordare un periodo felice della mia vita, non so se ne ho mai avuto uno.
Da sempre, per sempre...questo senso di non-senso.
Questa sensazione che ogni senso sarebbe comunque inutile.
Io che oggi trovo che l'unica cosa che mi darebbe un senso sarebbe poter stare tutto il giorno abbracciata accoccolata a mio figlio, a ridere e gioire dei suoi cambiamenti...
Io che non so come uscirne...da tutto questo ma soprattutto da me stessa.
Io che affogo nella solitudine.
Io che temo di diventare seriamente pazza prima dei 50.
Io, che ogni volta che mi illudo di aver trovato un interesse, uno scopo, rido di me perché non mi resta vivo più di una manciata di minuti... Ma dove voglio andare???
Che ne sarà di me?
Che ne sarà del mio bambino?
Chi ci aiuterà?
Così grande mi ci sono ritrovata, e non è passato giorno che non mi sia fatta una sega mentale su questo argomento.
E comunque non ne sono venuta a capo.
Nel frattempo, però, sono stata bravissima a rovinarmi l'esistenza. A complicarmela. Così da lasciarmi, forse, meno scelte possibili.
Ero scappata da un lavoro che detestavo, molto ben pagato, perchè dopo 8 anni dovevo assolutamente cambiare vita.
Il mio timore più grande era dover tornare sui miei passi cornuta e mazziata.
E puntualmente così è stato. Sono tornata a fare lo stesso lavoro, tra l'altro nella prima azienda che me lo ha fatto conoscere ed odiare... solo che con il 20% di soldi IN MENO e un contratto di sostituzione maternità.
Adesso ho un figlio.
Se prima avevo le idee confuse e mille paure....non ve lo sto manco a dire adesso cosa passo...
Tra 3, 4 mesi al massimo non avrò più manco il mio odiato lavoro.
E non mi sono costruita un'alternativa.
Ma continuo a soffrire ogni giorno perchè vivo in un mondo assurdo.
Sto alla finestra a guardare tutta questa gente che si ammazza, che corre, che immola la propria intera esistenza per un lavoro di merda in un' azienda il cui unico scopo è far ingrossare ancora di più le tasche di un numero sempre più ristretto di personaggi. Profitti, profitti, profitti, tanti, tantissimi... talmente tanti che sono inutili, fini se stessi... Mentre chi ci lavora dentro viene sfruttato come uno schiavo, viene trattato come una macchina x fare soldi, viene spolpato e poi scaricato quando non serve più perchè c'è qualcuno che si può spolpare a un minor costo...
Rapporti ipocriti, gente incazzata tutto il giorno, gente che sposa una causa che non è la propria. Che è convinta di tenerci da morire al proprio lavoro, che gli piaccia davvero. Che senza non potrebbe vivere.
Gente che non pensa a quanto siano ridicole le palestre nelle quali vanno poi a sfogarsi perchè la loro vita è una merda. Che pagano fior di soldi per potersi distrarre qualche ora da una vita senza senso.
Anzichè andare a correre all'aperto, in quel pò di finta natura che ci è rimasta, pagano per correre su un tapis rulant.
E via a seguire...
A nessuno gliene frega niente di nessuno, tutti sono pieni di certezze.
Io, ancora una volta, mi sento una disadattata. Un pesce fuor d'acqua.
Quella sbagliata, perchè alla fine gli altri sta vita in qualche modo se la godono. Avranno ideali piccoli e meschini, ma , Dio! quanto sono più sereni di me. Che mi rompo il cervello, che ho bisogno degli antidepressivi, che piango ogni volta che devo lasciare mio figlio 10 ore al nido pensando a quanto sia assurdo fare dei figli per poi essere costretti a farli crescere da qualcun altro....Che se mi sforzo di ricordare un periodo felice della mia vita, non so se ne ho mai avuto uno.
Da sempre, per sempre...questo senso di non-senso.
Questa sensazione che ogni senso sarebbe comunque inutile.
Io che oggi trovo che l'unica cosa che mi darebbe un senso sarebbe poter stare tutto il giorno abbracciata accoccolata a mio figlio, a ridere e gioire dei suoi cambiamenti...
Io che non so come uscirne...da tutto questo ma soprattutto da me stessa.
Io che affogo nella solitudine.
Io che temo di diventare seriamente pazza prima dei 50.
Io, che ogni volta che mi illudo di aver trovato un interesse, uno scopo, rido di me perché non mi resta vivo più di una manciata di minuti... Ma dove voglio andare???
Che ne sarà di me?
Che ne sarà del mio bambino?
Chi ci aiuterà?
martedì 17 giugno 2014
Seduta di auto-terapia delle 00.00 (pesanteeeeeeeee.....)
Tra un pò mi scoppia la testa. Lo so, lo dico da anni e ce l'ho ancora intera. Almeno da fuori. Dentro è sbelinata... Lo so, le persone a me più care, quelle che nei manuali dovrebbero starti sempre vicino, accettarti per quello che sei, appoggiarti, darti conforto.. loro sono sempre le prime a ricordarmi che sono matta. Me lo hanno detto così tante volte, con così tanta convinzione...che alla fine hanno convinto anche me. Ma non fino in fondo. C'è una parte di me che ancora si ribella alle facili etichette di chi non è passato per i tuoi stessi guai (adoro la frase "siamo tutti froci col culo degli altri", rende proprio l'idea....). Quella parte di me non ci sta quando le viene detto, in modo più o meno velato, "te la sei cercata". Ma come si fa a non vedere, a non sentire...che se un figlio ti è venuto su così storto (rispetto ai tuoi personalissimi parametri)...in qualche modo ci hai messo del tuo? In qualche modo non è tutta colpa sua, cazzo!! Come si fa a non porsi mai una domanda sul proprio operato di genitore?? Non dico che ci si debba impiccare per gli errori commessi, che di errori ne facciamo tutti a milioni ogni giorno. Ma farsi insinuare un vermicello di dubbio all'interno delle proprie granitiche certezze mai eh??
E comunque questa è solo una delle cose che mi arrovellano il cervello. Che poi, lo so, alla fine quella che ci sta male sono io... Perché ho detto delle cose orribili a mia madre, pur avendocela principalmente con mio padre... Perché sono stufa di ricevere solo giudizi e indicazioni taglienti da mia sorella e mai un briciolo di affetto e interesse.... E idem da mio fratello... Ma alla fine loro continuano felici nelle loro vite perfette, loro che non hanno sbagliato mai niente e se lo hanno fatto si sono guardati bene dal farlo sapere in giro!!
Ma sono io che ci sto male. Male per non essere capace di smettere di reclamare, a 35 anni, quello che sento che mai mi hanno dato. Per non essere capace di voltare pagina, di andare oltre, di non farmi più condizionare da tutto questo amore mancato nel resto della mia esistenza...
Male perché in fondo ho ragione, lo so. Difficile sostenere il contrario. Ma ci fosse mai una volta che la ragione la ottenga, in un confronto con le altre persone..
Niente... proprio non ce la fo... Non sono scaltra, non sono furba, non sono sottile, non riesco MAI a raggiungere i miei obiettivi perché mi frego sempre da sola. Mi faccio governare dalla rabbia che cova dentro di me da quando ero una bambina e alla fine perdo sempre, anche se ho ragione.
E' successo così anche con la disputa col mio ex, che mi ha trascinata in tribunale perché non volevo cedere a delle richieste davvero assurde ... e alla fine mi sono trovata cornuta e mazziata, con migliaia di euro buttati dove so io.... l'anima fatta a pezzi da dei macellai, la testa sfibrata, esaurita, depauperata da qualsivoglia energia positiva...
Menomale che poi mi butto a letto, pronta ad affrontare l'ennesima notte insonne... e sento lui che suda come un caimano anche se fa un freddo cane, russa a causa dell'ennesimo raffreddore, non sta fermo un secondo nemmeno nel sonno e tra poco si sveglierà piangendo, come sempre.
Menomale, Amore mio.
Per te, solo per te, ne vale la pena comunque....
E comunque questa è solo una delle cose che mi arrovellano il cervello. Che poi, lo so, alla fine quella che ci sta male sono io... Perché ho detto delle cose orribili a mia madre, pur avendocela principalmente con mio padre... Perché sono stufa di ricevere solo giudizi e indicazioni taglienti da mia sorella e mai un briciolo di affetto e interesse.... E idem da mio fratello... Ma alla fine loro continuano felici nelle loro vite perfette, loro che non hanno sbagliato mai niente e se lo hanno fatto si sono guardati bene dal farlo sapere in giro!!
Ma sono io che ci sto male. Male per non essere capace di smettere di reclamare, a 35 anni, quello che sento che mai mi hanno dato. Per non essere capace di voltare pagina, di andare oltre, di non farmi più condizionare da tutto questo amore mancato nel resto della mia esistenza...
Male perché in fondo ho ragione, lo so. Difficile sostenere il contrario. Ma ci fosse mai una volta che la ragione la ottenga, in un confronto con le altre persone..
Niente... proprio non ce la fo... Non sono scaltra, non sono furba, non sono sottile, non riesco MAI a raggiungere i miei obiettivi perché mi frego sempre da sola. Mi faccio governare dalla rabbia che cova dentro di me da quando ero una bambina e alla fine perdo sempre, anche se ho ragione.
E' successo così anche con la disputa col mio ex, che mi ha trascinata in tribunale perché non volevo cedere a delle richieste davvero assurde ... e alla fine mi sono trovata cornuta e mazziata, con migliaia di euro buttati dove so io.... l'anima fatta a pezzi da dei macellai, la testa sfibrata, esaurita, depauperata da qualsivoglia energia positiva...
Menomale che poi mi butto a letto, pronta ad affrontare l'ennesima notte insonne... e sento lui che suda come un caimano anche se fa un freddo cane, russa a causa dell'ennesimo raffreddore, non sta fermo un secondo nemmeno nel sonno e tra poco si sveglierà piangendo, come sempre.
Menomale, Amore mio.
Per te, solo per te, ne vale la pena comunque....
domenica 8 giugno 2014
Il cambio stagione e l' Amore Incondizionato
Questo è il mio primo post. Ma non ho cuore di parlare del perchè e del percome di questo blog, nè di parlare di me... Ho l'urgenza di buttare fuori un paio di pensieri...quindi parto a bombazza..
Anche oggi è una di quelle domeniche in cui Kiki non c'è. E' col papà. Come (quasi) sempre l'ho guardato dalla finestra mentre tutto eccitato saliva sulla macchina del suo "Papi" contento come una Pasqua... "Ciao Mamma!!" mi saluta con la manina attraverso il finestrino, sereno e felice come se volesse tranquillizzarmi dicendomi "Ehi guarda che starò bene, mamma!". La solita stretta al cuore, poi la macchina esce dalla corte e io non la vedo più.
Torno alle mie incombenze....oggi mi dedico a uno dei miei fantasmi peggiori...IL CAMBIO STAGIONE dell'armadio. Considerando che fuori ci sono 32 gradi e siamo all'8 giugno direi che non posso più rimandare. Quando c'è Kiki impossibile fare questi lavori per cui... iniziamo...!
Mi fermo x prepararmi qualcosa da mangiare per pranzo e do il solito occhio alla mia home di facebook. Lo sguardo si ferma su un link pubblicato dalla mia maestra delle elementari (si, ho 35 anni e sono connessa via facebook alla mia maestra delle elementari!!). Il suo commento: "bravi genitori!" . Leggo il titolo del link "Ciao, mi chiamo Ryland e sono una bambina transgender", la foto ritrae una bellissima bambina bionda di 6 anni. La prima reazione è di rigetto, di bacchettone rifiuto moralistico... Inizio subito a pensare "eh già figuriamoci se una bimba di 6 anni può capire ste cose, sicuramente c'entreranno i genitori"... ma non convinco nemmeno me stessa con questo pensiero censore, perciò decido di vedere il video collegato al link. E mentre guardo il video, ecco che mi travolge come uno tsunami quel solito pianto a dirotto e assolutamente sproporzionato allo stimolo che mi becca piuttosto raramente ormai, ma che è un evidente sfogo di milioni di emozioni che quotidianamente reprimo e che alcune frasi, immagini, canzoni hanno ancora la forza di smuovere. E l'emozione trova un varco ed esplode.... Non me ne frega niente di essere pro o contro gay lesbiche e trans in questo momento. Non è questo il punto. Il punto, ovvero l'emozione che devo assolutamente tirare fuori, altrimenti esplodo... è che quando si diventa mamma (non lo so se vale lo stesso per i papà, non mi è dato di saperlo...) si può arrivare a sentire nel profondo delle viscere cosa significa e cosa ci fa provare un sentimento strano, unico, che secondo me esiste solo in questo genere di legame viscerale, appunto... l'AMORE INCONDIZIONATO.
Finchè si è ragazzi, adulti... si riesce solo ad afferrare un senso molto romantico e idealistco di queste due parole...un senso molto alla Federico Moccia, adolescente e infantile i qualche modo. Una cosa di cui ci si riempie tanto la bocca ma che in realtà è più una coppia di parole che qualcosa di veramente compreso, sentito, vissuto nel profondo. Solo quando si ha un figlio si può essere illuminati dal vero Amore Incondizionato.... E dico "si può" e non "si è" perchè credo anche che non succeda proprio a tutti i genitori. I miei sicuramente questa folgorazione sulla via di Damasco non l'hanno avuta.... o forse si ma gli anni '70 sono stati un disastro dal punto di vista dei modelli prevalenti di parenting e hanno dato vita a una generazione di 35-40 enni di oggi emotivamente e sentimentalmente sfasciata (di cui io sono la migliore rappresentante)... Cmq... Io ho la presunzione di essere tra quei genitori che sentono cosa voglia dire amare incondizionatamente i propri figli, per quello che sono, per quello che potranno essere e diventare, senza aspettative e senza programmi. Ora, molto probabilmente da quando Kiki è nato non sono stata una maestra nel farglielo davvero sentire...e probabilmente ogni giorno commetto qualche errore comportamentale che sembra contraddire questo sentimento. Ma....quello che voglio dire...al di là di ogni ragionamento razionale (Madonna mia questa razionalità è la mia rovina) è....
Kiki, ti amo....incondizionatamente.
Ti amo per quello che sei.
Diverso da me.
Ti amo perchè da più di due anni non dormi e non mi fai dormire.
Ti amo perchè ti incazzi per qualunque cosa banale sbraitando e spaccando tutto.
Ti amo perchè fai sempre storie per mangiare e mi fai diventare matta ogni giorno.
Ti amo perchè sei il bambino più dolce che io conosca ma sai essere scontroso come pochi.
Ti amo perchè in questi 26 mesi mi hai messo di fronte alle parti peggiori e migliori di me.
Ti amo e ogni volta che qualcuno commenta qualcosa di te, insinuando che ci sia qualcosa che in te non va, che sia più avanti o più indietro degli altri bambini....che sia meglio o peggio...io sento nel cuore, nel più profondo di ogni mia cellula, che tu sei perfetto così come sei.
Sei perfetto e io non cambierei una virgola di te.
Ed essere la tua mamma è LA cosa che da il senso a tutta la mia esistenza.
E tutto il resto è noia.
E non ho detto gioia ma noia!
:)
Ok, pulisco la cucina e torno al cambio dell'armadio...che di questo passo quando Kiki sarà tornato non sarò nemmeno a metà dell'opera...
http://www.today.it/rassegna/ryland-bambina-transgender.html
Anche oggi è una di quelle domeniche in cui Kiki non c'è. E' col papà. Come (quasi) sempre l'ho guardato dalla finestra mentre tutto eccitato saliva sulla macchina del suo "Papi" contento come una Pasqua... "Ciao Mamma!!" mi saluta con la manina attraverso il finestrino, sereno e felice come se volesse tranquillizzarmi dicendomi "Ehi guarda che starò bene, mamma!". La solita stretta al cuore, poi la macchina esce dalla corte e io non la vedo più.
Torno alle mie incombenze....oggi mi dedico a uno dei miei fantasmi peggiori...IL CAMBIO STAGIONE dell'armadio. Considerando che fuori ci sono 32 gradi e siamo all'8 giugno direi che non posso più rimandare. Quando c'è Kiki impossibile fare questi lavori per cui... iniziamo...!
Mi fermo x prepararmi qualcosa da mangiare per pranzo e do il solito occhio alla mia home di facebook. Lo sguardo si ferma su un link pubblicato dalla mia maestra delle elementari (si, ho 35 anni e sono connessa via facebook alla mia maestra delle elementari!!). Il suo commento: "bravi genitori!" . Leggo il titolo del link "Ciao, mi chiamo Ryland e sono una bambina transgender", la foto ritrae una bellissima bambina bionda di 6 anni. La prima reazione è di rigetto, di bacchettone rifiuto moralistico... Inizio subito a pensare "eh già figuriamoci se una bimba di 6 anni può capire ste cose, sicuramente c'entreranno i genitori"... ma non convinco nemmeno me stessa con questo pensiero censore, perciò decido di vedere il video collegato al link. E mentre guardo il video, ecco che mi travolge come uno tsunami quel solito pianto a dirotto e assolutamente sproporzionato allo stimolo che mi becca piuttosto raramente ormai, ma che è un evidente sfogo di milioni di emozioni che quotidianamente reprimo e che alcune frasi, immagini, canzoni hanno ancora la forza di smuovere. E l'emozione trova un varco ed esplode.... Non me ne frega niente di essere pro o contro gay lesbiche e trans in questo momento. Non è questo il punto. Il punto, ovvero l'emozione che devo assolutamente tirare fuori, altrimenti esplodo... è che quando si diventa mamma (non lo so se vale lo stesso per i papà, non mi è dato di saperlo...) si può arrivare a sentire nel profondo delle viscere cosa significa e cosa ci fa provare un sentimento strano, unico, che secondo me esiste solo in questo genere di legame viscerale, appunto... l'AMORE INCONDIZIONATO.
Finchè si è ragazzi, adulti... si riesce solo ad afferrare un senso molto romantico e idealistco di queste due parole...un senso molto alla Federico Moccia, adolescente e infantile i qualche modo. Una cosa di cui ci si riempie tanto la bocca ma che in realtà è più una coppia di parole che qualcosa di veramente compreso, sentito, vissuto nel profondo. Solo quando si ha un figlio si può essere illuminati dal vero Amore Incondizionato.... E dico "si può" e non "si è" perchè credo anche che non succeda proprio a tutti i genitori. I miei sicuramente questa folgorazione sulla via di Damasco non l'hanno avuta.... o forse si ma gli anni '70 sono stati un disastro dal punto di vista dei modelli prevalenti di parenting e hanno dato vita a una generazione di 35-40 enni di oggi emotivamente e sentimentalmente sfasciata (di cui io sono la migliore rappresentante)... Cmq... Io ho la presunzione di essere tra quei genitori che sentono cosa voglia dire amare incondizionatamente i propri figli, per quello che sono, per quello che potranno essere e diventare, senza aspettative e senza programmi. Ora, molto probabilmente da quando Kiki è nato non sono stata una maestra nel farglielo davvero sentire...e probabilmente ogni giorno commetto qualche errore comportamentale che sembra contraddire questo sentimento. Ma....quello che voglio dire...al di là di ogni ragionamento razionale (Madonna mia questa razionalità è la mia rovina) è....
Kiki, ti amo....incondizionatamente.
Ti amo per quello che sei.
Diverso da me.
Ti amo perchè da più di due anni non dormi e non mi fai dormire.
Ti amo perchè ti incazzi per qualunque cosa banale sbraitando e spaccando tutto.
Ti amo perchè fai sempre storie per mangiare e mi fai diventare matta ogni giorno.
Ti amo perchè sei il bambino più dolce che io conosca ma sai essere scontroso come pochi.
Ti amo perchè in questi 26 mesi mi hai messo di fronte alle parti peggiori e migliori di me.
Ti amo e ogni volta che qualcuno commenta qualcosa di te, insinuando che ci sia qualcosa che in te non va, che sia più avanti o più indietro degli altri bambini....che sia meglio o peggio...io sento nel cuore, nel più profondo di ogni mia cellula, che tu sei perfetto così come sei.
Sei perfetto e io non cambierei una virgola di te.
Ed essere la tua mamma è LA cosa che da il senso a tutta la mia esistenza.
E tutto il resto è noia.
E non ho detto gioia ma noia!
:)
Ok, pulisco la cucina e torno al cambio dell'armadio...che di questo passo quando Kiki sarà tornato non sarò nemmeno a metà dell'opera...
http://www.today.it/rassegna/ryland-bambina-transgender.html
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